“Passava le sue giornate entrando e uscendo dalla sala mungitura.”
Queste le parole dell’operatore dell’allevamento che decise di evitare a Isotta una brutta fine contattando Ohana Animal rescue family, rifugio per animali liberi.

Isotta era una mucca da latte a fine carriera: schiavizzata per 7 lunghi anni senza alcun ritegno, un giorno rimase a terra diventando immediatamente una macchina difettata, non riparabile e quindi da rottamare.
Sappiamo benissimo quale sarebbe stato il suo destino se quel giorno nessuno avesse contattato il rifugio, è il destino di milioni di individui tutti i giorni: la morte.
Quando Isotta arrivò al rifugio rimase meravigliosamente stupita dal colore verde dell’erba su cui cominciò a correre euforica, una scena commovente che sa di resilienza, di resistenza.
Possiamo solo immaginare cosa abbia passato Isotta durante tutti quegli anni, possiamo solo immaginare quanti figli si sarà vista portar via, quanta sofferenza avrà sopportato; con certezza però, possiamo dire chi è Isotta oggi: una mucca libera.
Spesso pensiamo erroneamente che l’industria del latte non provochi sofferenza agli animali che ne sono prigionieri ma in realtà, se si va a scavare a fondo nelle pratiche di tale sistema, ci si accorge che è terribile tutto ciò che si nasconde dietro un bicchiere di latte.
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